a cura di Claudia Massi e Claudio Pizzorusso
19 settembre 2025 — 7 gennaio 2026
La mostra ripercorre la partecipazione di Libero Andreotti alla Prima Esposizione d'Arte Decorativa Italiana, tenutasi nel 1920 alla Liljevalchs Konsthall di Stoccolma.
Frutto di una collaborazione tra comitati italiani e svedesi, e curata da Guido Balsamo Stella ed Edward Hald, l’esposizione mise in luce il meglio delle arti applicate italiane: dai vetri ai tessuti, dalle ceramiche ai giocattoli, valorizzando l’artigianato e le tradizioni regionali.
Nella Sala 8, Andreotti espose sculture in bronzo e arredi da lui progettati, affermandosi come protagonista di un momento chiave nel confronto tra tradizione e modernità.
La mostra, che si terrà presso il Museo Libero Andreotti di Pescia, ripropone quella esperienza storica, raccontando un capitolo fondamentale non solo del dialogo tra Italia e Svezia nelle arti decorative, ma anche una tappa centrale del percorso artistico dell’artista.
Questa mostra nasce da un progetto sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, dalla Regione Toscana e dal Comune di Pescia.
20 dicembre 2025 ~ 26 aprile 2026
a cura di Luisa Berretti, Emanuele Pellegrini ed Ettore Spalletti
In occasione del bicentenario della nascita, il pittore Luigi Norfini (Pescia 1825 – Lucca 1909) viene per la prima volta celebrato attraverso la mostra monografica Il pittore del re — Luigi Norfini nell’arte del Risorgimento.
La mostra è aperta al pubblico dal 20 dicembre 2025 al 26 aprile 2026 nelle due sedi di Lucca, Museo Nazionale di Villa Guinigi, e di Pescia, Museo Palazzo Galeotti.
Il progetto espositivo propone un percorso inedito volto a ricostruire la figura di un pittore e patriota oggi scarsamente conosciuto, ma protagonista non minore degli avvenimenti figurativi, politici e culturali della seconda metà del diciannovesimo secolo.
Attraverso una selezione di dipinti e disegni, la mostra indaga il contributo di Norfini alla formazione dell’immaginario visivo del Risorgimento italiano, senza tralasciare una produzione ritrattistica, spesso raffinata, per Casa Savoia e per la nascente borghesia italiana.
L’iniziativa, frutto della collaborazione tra Regione, Comuni, Scuola IMT Alti Studi di Lucca, offre un’occasione di approfondimento e riscoperta di un artista che seppe portare alla luce lo spirito di un’Italia in costruzione.
Opere di Pescia Musei
mostra a cura di Livia Fasolo e Claudia Massi
8 febbraio — 7 settembre 2025
DUE SECOLI DI DISEGNO
Opere dei Musei di Pescia
8 Febbraio — 2 Giugno 2025
mostra a cura di Livia Fasolo e Claudia Massi
L'esposizione presenta disegni recentemente inventariati e riportati alla luce e si offre come una panoramica dell’arte del disegno approfondendo le opere di quattro artisti vissuti in momenti storici diversi: Alberico Carlini (1703-1777), Innocenzo Ansaldi (1734-1816), Luigi Norfini (1825-1909) e Libero Andreotti (1875-1933).
Questi artisti, nati tutti nel territorio di Pescia, si sono formati e hanno sviluppato le loro carriere anche in altri centri d’Italia o all’estero. Tutti hanno lasciato nella loro città natale tracce imprescindibili sotto forma di album, fogli e disegni di grande valore.
Ognuno dei nuclei presenti a Pescia è un unicum, che costituisce il più delle volte la sola testimonianza dell’attività grafica di questi artisti (come nel caso di Carlini e di Ansaldi). Anche per Norfini, pittore ottocentesco di battaglie dalla carriera più articolata di quanto non si credesse, i disegni conservati a Pescia sono uno dei gruppi più consistenti, insieme a quello del Gabinetto dei Disegni di Castello Sforzesco a Milano.
La quantità e la qualità dei disegni dello scultore Libero Andreotti, qui esposti non solo quali studi preparatori ma anche come opere dal valore autonomo, rendono il corpus grafico della Gipsoteca e dei musei di Pescia di estremo interesse per gli studiosi.
La mostra è anche il risultato del lavoro svolto da Simona Lunatici, che ha curato l’inventariazione delle opere grafiche: quasi mille disegni di Libero Andreotti e oltre mille stampe e disegni provenienti dal fondo antico e novecentesco del Museo Civico che saranno inseriti nel catalogo generale dei beni culturali.